Rotondella é situata a 576 metri s.l.m. nella parte orientale della Basilicata, vicino ai confini con la Calabria, e distante dallo Ionio, in linea d'aria, di una dozzina di chilometri.
Molti motivi ci spingono a scegliere Rotondella come zona di studio per la conoscenza del dialetto e quella superficiale di alcuni usi.
Tutta la Basilicata é stata considerata come una delle aree piu' arretrate del meridione, nella quale, quindi, é stato possibile il conservarsi del patrimonio di usi e costumi.
Ci é sembrato necessario, o perlomeno utile, cercare i motivi dell'atteggiamento del "Contadino Lucano" di cui parla Bronzini, nei riguardi del progresso e ci é parso utile anche cercare di vedere in che modo il progresso sia intervenuto nel sanare le piaghe del meridione in generale, e della Basilicata in particolare, e quali siano stati i cambiamenti, soprattutto in questi ultimi anni; e ci é sembrato utile vedere come questi cambiamenti abbiano influito sulla conservazione delle tradizioni da parte del popolo dell'Italia del Sud, ed in particolare del popolo rotondellese.
Non abbiamo, cioé ritenuto corretto considerare le tradizioni popolari come un fenomeno a se stante, che puo' non avere nulla a che fare con gli avvenimenti storici che determinano i cambiamenti sociali.
Questo scritto deve valere come un tentativo di ricordare avvenimenti che hanno influito sul destino dei popoli meridionali e quindi della loro cultura.
Gli abitanti di Rotondella hanno assistito ai cambiamenti storici, e ne hanno subito le conseguenze; anche qui il popolo ha dovuto chinare il capo all'emigrazione per sfuggire alla miseria; anche qui ci si e ribellati contro lo sfruttamento e la disoccupazione: l'ultima ribellione é del gennaio 1956, quando i braccianti, disoccupati, assalirono il palazzo della pretura, anche qui il popolo ha subito la repressione: numerosi furono gli uomini e le donne arrestati nel marzo dello stesso anno, anche qui il popolo é stato costretto a spostarsi nelle citta' del nord.
Per chi é restato in paese le condizioni di vita sono cambiate in relazione a tutto il cambiamento avvenuto nella nazione, ed in relazione a cio' che si aveva avuto, da parte del "Progresso,, nella zona.
La zona di Rotondella in rapporto ad altre zone della Basilicata é in un certo senso privilegiata: posta quasi sul litorale ha avuto la possibilita' di usufruire dei posti di lavoro dovuti alla creazione di un centro del CNEN (ora ENEA) negli anni '60. Il centro CNEN (Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare) comincio' a dare impiego a diversi ceti di lavoratori (dall'operaio al laureato) che provenivano dalle zone vicino ad esso, che naturalmente non ha offerto un gran numero di posti di lavoro a livello popolare, ma che veniva presentato come la filtrazione piu' evidente dell'arrivo del progresso in questa zona.
In verita' solo una piccola parte privilegiata vi potette trovare lavoro, mentre un'altra grande parte fu costretta, come sempre, ad emigrare.
Moltissimi furono i giovani che, trattenuti prima dalla scuola d'obbligo, e poi dalle scuole ad indirizzo professionale (che frequentano con l'illusione di trovare veramente un lavoro con quei diplomi), partirono poi per Il Nord Italia o verso la Germania, o per la Svizzera: non c'é stata famiglia rotondellese che non abbia avuto uno dei suoi componenti emigrato.
Dei contadini che restano, una parte é costituita da quelli che lavorano, a mezzadria o in affitto, i terreni dei proprietari o residenti nel paese o nelle citta' come Matera, Taranto e Bari. Questi contadini che avevano anche piccoli loro possedimenti, si sono anche essi integrati nel modo nuovo di condurre la vita, e solo recentemente, con l'arrivo dell'energia elettrica, hanno potuto usare gli elettrodomestici e l'apparecchio televisivo.
Ma accanto a questi contadini che riescono a vivere agevolmente, vene é una buona parte che per la natura del terreno, e per la momentanea assistenza, vivono nella miseria piu' nera, che ricorda Rotondella di 2 o 3 secoli fa.
I terreni piu' poveri e piu' duri da lavorare stanno non tanto nella parte tra il paese e le fertili sponde del Sinni, ma nella parte che va dal paese al monte Coppola.
E' questa realta' che riesce a dare l'idea delle condizioni in cui si trovano alcune aree all'interno della Basilicata e delle condizioni in cui si trovava fino a poco tempo fa tutto il Sud.
Questa situazione non deve essere identificata con quella di tutta Rotondella: le masse sono tutte prese da quel rinnovamento economico, sociale e culturale iniziatosi nel dopoguerra ed ingigantitosi negli anni '60.
Le canzoni trascritte nel seguito sono in pochi ormai a cantarle, per lo piu' anziani, forse quasi nessuno: il popolo che si era creato una cultura propria completamente staccata o quasi dall'altra cultura, ora non é piu' abbandonato; ora é stato reintegrato, assumendo una funzione nuova rispetto alla nuova situazione, ed ora viene educato secondo una cultura elaborata da chi lo ha reintegrato.
Per quanto riguarda la trascrizione dei canti, la maggior parte di essi sono eseguiti dagli uomini e dalle donne al lavoro nei campi; ecco perché vengono percio' detti "all'aria ru vente".