Trei t'ene affascinate

La pratica magica piu' diffusa é quella contro l'affascene: con questo termine si indica una condizione psichica di impedimento ed inibizione, e al tempo stesso di dominazione, un essere agito da una forza occulta...... Cefalgia, sonnolenza, spossatezza, rilassamento, ipocondria accompagnano spesso la fascinazione. (De Martino)

Trei t'ene affascinate:                                    Tre cose ti hanno affascinato:
l'occhie, u core, a mente.                               l'occhio, il cuore, la mente.

Affascine ie nente:                                        La fascinazione é niente;
trei t'ena sfascina':                                        tre ti debbonosfascinare:
u patre, u figliolo, u spirite sante.                   il padre, il figlio, lo spirito santo.

Pa santissima trinita',                                              Per la santissima trinita',
fa passa' u relore ra capa.                              fa passare il dolore della testa.

Fascine, affascinanne                                     Fascinazione
chi vai pe l'amante, chi vai pe l'amore,             che vai per l'amante, che vai per l'amore,
adda passa' u relore ra cape a n.n.,                deve passare il dolore di testa a n.n.,
fasce ca vai pe la via,                                    fascinazione che vai per la via,
adda' passa' a malinconia.                             deve passare la malinconia.

Fasce ca vai pe la strada                                Fascinazione che vai per la strada
u relore ra cape adda passare.                       il dolore di testa deve passare.

E ghiaprete tante porte ca passe Gesu' Criste.  ed aprite tutte le porte che passa Gesu' Cristo.

Che na lampe e che na spade                        Con una lampada e con una spada
u relore ra cape edda passare.                       il dolore di testa deve passare.

Questa formula, ripetuta due volte seguita sempre da un Padre Nostro ed una Ave Maria.
Poi, terminata la recitazione, si deve prendere, senza pronunciare parole, un catino con un po' d'acqua; vi si mette dentro tre pizzichi di sale e contemporaneamente si dice: Padre, Figliolo e Spirito Santo.
Poi tre carboni accesi, ripetendo le tre parole; poi ancora un ferro rovente, ripetendo ancora le tre parole.
La persona colpita dal male deve quindi bagnarsi il viso con quell'acqua e poi buttarla via, in un incrocio, in modo che il primo che passa raccoglie la fascinazione.
(Nella registrazione) la donna che pronuncia questa formula, diretta a "guarire" una sua nipote, sbadiglia durante la recita di un Ave Maria: cio' significa che il pensiero cattivo che ha provocato il mal di testa proviene da una donna; nel caso che la guaritrice sbadigli durante il Pater l'invidia proverrebbe da un uomo.
Ma vediamo cosa dice il De Martino sullo sbadiglio della guaritrice e il compito della stessa: "La fattucchiera si immerge nel corso della recitazione in una condizione psichica oniroide controllata, ed in tale condizione si immedesima nello stato di fascinazione del cliente e lo patisce: il prodursi dello stato oniroide fa sbadigliare la fattucchiera, la immedesimazione e il patire le fanno versar lacrime: se la fattucchiera non sbadiglia, significa che la cliente non é affascinata".
 

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